Il peso della pandemia sui disturbi del comportamento alimentare

Da marzo dello scorso anno viviamo una realtà anomala che ha portato a galla emozioni e paure che forse prima erano nascoste o che non avevamo; spesso le persone che stanno facendo un percorso con me mi raccontano del peso di questo periodo che si sta protraendo da quasi un anno e io stessa confesso di essere talvolta in difficoltà con le emozioni che affiorano dentro di me. Ho notato le persone che hanno un rapporto disfunzionale con il cibo sono aumentate, soprattutto tra i giovani e i giovanissimi, e che sono aumentate le persone affetta da un disturbo del comportamento alimentare.

Ho voluto approfondire facendo una ricerca e sono emersi moltissimi dati che confermano quanto sperimentato nel mio piccolo, le persone che soffrono di DCA sono aumentate del 30% in questo ultimo anno, si assiste inoltre ad un ulteriore abbassamento dell’età di insorgenza che si attesta tra i 10 e gli 11 anni, senza differenza tra maschi e femmine (dati SOS disturbi alimentari) e questi dati sono stati avvalorati anche dal confronto con gli psicoterapeuti con cui collaboro. Le storie raccontate parlano di perdita dei punti di riferimento, di smarrimento, di confusione; la perdita della routine scolastica è enorme per adolescenti e studenti universitari, come la perdita dell’appuntamento con gli amici per svolgere sport insieme, per studiare o andare al cinema. Ci si è trovati senza luoghi tradizionali dove poter svolgere sport e a casa spesso non si riesce a svolgerlo, è mancata la pausa ad esempio con i colleghi nei luoghi di lavoro, tutto ciò ci è tradotto in aumento della frustrazione, del nervosismo che ha portato chi soffre di un disturbo alimentare a gestirlo meno bene, riacutizzando il disturbo stesso.La limitazione nello svolgere attività motoria scatena la paura di prendere peso che in una persona con disturbo del comportamento alimentare si traduce nella restrizione alimentare. Fare scorte alimentari eccessive ha funzionato da possibile e pericoloso innesco per chi soffre di bulimia o di binge eating disorder L’isolamento sociale, le relazioni sociali o famigliari, spesso già flebili nelle persone affette da dca si sono logorate e assottigliate ancora di più con conseguente ripercussione sulla condotta alimentare, tutto questo dovrebbe far riflettere.